EN IT

Comunicati Stampa

01.03.2012

I livelli sierici di SCCA-IgM correlano con l'efficacia del trattamento dei pazienti con Epatocarcinoma.

Il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e l'Unità di Gastroenterologia dell'Università degli Studi "Federico II" di Napoli hanno condotto uno studio prospettico per valutare la capacità di SCCA-IgM di predire l'efficacia della terapia in pazienti con epatocarcinoma sottoposti a diversi regimi terapeutici. I risultati sono stati presentati al 18° Congresso FISMAD tenutosi a Napoli tra il 28 ed il 31 Marzo 2012. Nei pazienti con una nuova diagnosi di epatocarcinoma è stata osservata una riduzione dei livelli sierici di SCCA-IgM nel 79% dei pazienti trattati con terapia loco-regionale (RF e Terapia termo ablativa Laser, PEI, TACE) e nel 64% dei pazienti trattati con Sorafenib. Inoltre, l'86% dei pazienti che hanno mostrato una diminuzione dei livelli di SCCA-IgM hanno ottenuto una risposta positiva alla terapia loco-regionale o con Sorafenib, suggerendo che il valore di SCCA-IgM misurato sul siero possa essere un interessante indice di monitoraggio dell'esito del trattamento dell'epatocarcinoma.