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Comunicati Stampa

01.12.2011

Uno Studio Prospettico Multicentrico su PSA-IgM per la riduzione delle biopsie prostatiche negative.

L'impiego di PSA-IgM per ridurre significativamente il numero di biopsie prostatiche negative è stato validato da uno studio clinico prospettico multicentrico su 421 pazienti (213 casi di Cancro alla Prostata e 208 controlli di Ipertrofia Prostatica Benigna) che sono stati sottoposti ad una prima biopsia prostatica. Lo studio, coordinato dal Dipartimento di Urologia dell'Università degli Studi di Padova, evidenzia come, utilizzando il biomarcatore PSA-IgM attraverso una serie di algoritmi specifici, i pazienti possano essere classificati sulla base delle diverse probabilità di rischio d'insorgenza del cancro alla prostata (iXip). Ai pazienti appartenenti al gruppo di rischio molto basso (valore di iXip < 20%) può essere risparmiata la biopsia prostatica. In questo gruppo di pazienti non ci sono pazienti con il cancro alla prostata e si osserva una riduzione delle biopsie prostatiche con esito negativo pari al 6,5%. I pazienti appartenenti al gruppo a basso rischio (valore di iXip compreso tra 20 e 30%) hanno una probabilità del 3% di avere realmente un cancro alla prostata, pertanto, la scelta di non sottoporli all'esame bioptico porterebbe ad una riduzione dei mapping prostatici negativi del 24%. La decisione di sottoporre un paziente alla biopsia prostatica spetta al medico che valuta il paziente non solo in base alla sua esperienza clinica ma anche in base alle caratteristiche del paziente. All'interno del gruppo di pazienti a medio rischio la quota di biopsie negative evitabili è molto più consistente (60%), ma il 17% dei pazienti in questione potrebbe manifestare realmente un cancro alla prostata, pertanto, anche in questo caso la valutazione spetta all'urologo. Nei pazienti ad alto rischio e con un valore di iXip molto alto (> 50%) la biopsia prostatica è inevitabile.