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Comunicati Stampa

01.10.2010

SCCA-IgM predice l'insorgenza di HCC in pazienti cirrotici affetti da epatite C (HCV)

Nel corso del XX Incontro Internazionale "Attualità e Prospettive in Epatologia", tenutosi a Padova dal 18 al 19 Novembre, sono stati presentati dal prof. Trevisani (Università di Bologna) i risultati di uno studio multicentrico teso a valutare la capacità del biomarcatore sierico SCCA-IgM di predire l'insorgenza di epatocarcinoma in pazienti con cirrosi, precedentemente infettati dal virus dell'epatite C (HCV). Lo studio è stato condotto su 56 pazienti ed ha permesso di rilevare che un valore soglia di SCCA-IgM pari a 300 AU/mL è in grado di discernere, tra i pazienti con cirrosi ed HCV, quelli a basso rischio di sviluppare epatocarcinoma entro l'anno. La misurazione annuale dei livelli di SCCA-IgM su siero potrebbe rivelarsi uno strumento in grado di migliorare il rapporto costo/beneficio del programma di sorveglianza attiva per la diagnosi di epatocarcinoma. Tale approccio consentirebbe di escludere i pazienti con un rischio minimo di comparsa di HCC nei successivi 12-24 mesi dal protocollo che prevede il ricorso all'ecografia addominale.